ŚAKTI E IL POTERE DELLA PAROLA

di Antonella Filippone

Per cercare di comprendere e definire l’entità di ŚAKTI, dobbiamo necessariamente partire dalla sua realtà di pura Coscienza, cioè da Śiva. Śiva, il Sé, è Śiva e Śakti: Śiva, la Coscienza, è concepito come potere dinamico; tale dinamismo (spanda) è chiamato Śakti. Questa qualità (fra le innumerevoli) è connaturata in Śiva e la rappresentazione iconografica di Ardhanārīśvara lo esemplifica: Śiva e Śakti sono uniti e compenetrati nella stessa Realtà (la Coscienza).

Śakti presiede funzioni differenti perchè può far conseguire differenti risultati, realizzandosi in diverse forme: Śiva è assolutamente libero di agire (o non agire) come vuole e questa libertà è proprio Śakti. Per esempio, Śiva si manifesta nella volontà, nell’intenzione (icchā), nella conoscenza (jñāna) e nell’azione (kriya), ma anche nella beatitudine e nella gioia (ānanda). La triade icchā-jñāna-kriya rappresenta il suo processo creativo: l’intenzione (senza sforzo) di ideare, immaginare e attuare il mondo si compie grazie a Śakti. E Śakti si distingue in particolar modo per:

  • potenza, forza;
  • potenza attualizzata, attività reale (kriya);
  • pensiero, attività mentale (vimarśa);
  • attività non condizionata, libertà di agire/non agire (svātantrya)
  • libera vibrazione (spanda).

Nella pratica dello Hatha Yoga, Śakti è Kundalinī (la potenza del serpente), simbolo forte e indiscusso della Coscienza primordiale che, fatta risvegliare nella conquista dei vari chakra, può intervenire a differenti livelli: come prānā, come jñāna, come parā (trascendente), come vāk (parola o linguaggio). Questa ultima, fondamentale, connotazione, richiama le dottrine tantriche sullo sviluppo del pensiero e della parola stessa: non possiamo pensare senza l’utilizzo del linguaggio. Pensiamo con e grazie alla parola, che può essere emanata foneticamente (articolandosi nel linguaggio concreto) o più in generale sonoramente (nāda, Śabda).

Dal momento che il mondo è una manifestazione della Śakti (nella libertà della Coscienza- Śiva) e questa può quindi essere intesa anche come vāk, è comprensibile che il mondo stesso sia, fra l’altro, una manifestazione di vāk.

Il mondo, il cosmo, è il risultato libero e spontaneo del dinamismo e della vibrazione di Śiva (attivati da Śakti), pura Coscienza, come abbiamo detto, che si attua sia nella parola interiore che in quella articolata. Lo Śabda (la forma “sonora” di Śakti) crea il linguaggio potenziale che, poi, ogni uomo rende vivente. Con vāk abbiamo i pensieri che ci permettono di essere consapevoli, di saper scegliere, di provare emozioni, di promuovere la psiche. Nell’Hatha Yoga vengono utilizzati, perciò, bīja-mantra (suoni archetipici) per esprimere, nei vari stadi di Coscienza, la potenza del suono, la forza di Śakti-Kundalinī che si modula con segni e articolazioni appropriati al chakra raggiunto (Lam, Vam, Ram, Yam, Ham, Om).

Nel nostro corpo si esemplifica al meglio questo aspetto sonoro e vibrazionale della parola, se pensiamo ai vari punti di articolazione fonetici presenti nell’apparato fonatorio: proprio nel collo (in cui si attua lo studio dello kshetram e del chakra Vishuddi) realizziamo il pensiero (che ovviamente si origina nella mente) attraverso movimenti di attrito e vibrazione, di apertura e chiusura che vanno a comporre i fonemi e quindi le parole. È la Śakti-Kundalinī che sinuosamente striscia nelle corde vocali e ci rende consapevolemente capaci di esprimere i pensieri, sapendo distinguere nella realtà le sue componenti duali.

Yoga: strada verso la Consapevolezza

di Roberto Laurenzi, Caposcuola Fondatore della Scuola EFOA e dell’insegnamento dello Yoga e Yoga Terapia

Lo sviluppo delle percezioni attraverso le terminazioni nervose

Lo Yoga è il percorso che conduce da uno stato di dispersione, o non-consapevolezza, (avidya) alla consapevolezza (vidya).

In India si dice che la non-consapevolezza è la causa di ogni sofferenza, malattia, instabilità, allorché la consapevolezza rappresenta la soluzione di tutto ciò.

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Le meraviglie di Hatha Vidya

di Cristiana Isarò

Mente e corpo

La mente e il corpo in realtà non sono separati, noi li consideriamo separati perché abbiamo perso la capacità di vedere che il corpo non esiste senza la mente, riusciamo a vedere o l’uno o l’altra ma non insieme.

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Hatha Vidya e il conflitto mente-corpo

di Martina Notari

Mente e corpo, il conflitto da risolvere

Mente e corpo: un eterno conflitto che entra nella pratica dello yoga a metterci alla prova. Il segreto? Non essere solo mente, non essere solo corpo, ma lasciare che l’una e l’altro assolvano ai loro compiti.

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Cos’è lo yoga?

di Costantini Silvia

Che cos’è lo yoga?

Lo yoga non è una cosa oggettiva, non un insieme di esercizi e sequenze, ma è un’ideologia.

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Qui ed ora

di Cristiano Zanus Fortes

Cos’è la realtà?

Siamo veramente sicuri di vivere quella che consideriamo realtà?
Oppure quello che stiamo vivendo è un sogno?

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Dharana, concentrazione

di Mara Granelli

Cosa voglio trovare con lo YOGA?
Perché faccio Yoga?

Rispondendo alla domanda definiamo il nostro modo di fare Yoga e il nostro obiettivo da raggiungere, se miglioriamo noi stessi, miglioriamo le nostre relazioni con le persone e il nostro ambiente e siamo propulsori di benessere.

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Rilasso o rilascio, quale differenza?

di Daniela Ridi

Rilasso o rilascio?

Eliminare prima le tensioni muscolari, tensioni parassite che non ci permettono di effettuare una posizione in modo corretto, dopodiché decideremo in che condizione abbiamo necessità di portare i muscoli, cioè, RILASSARE O RILASCIARE.
Spesso queste due modalità vengono confuse fra loro.

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Il Percorso Psichico del Respiro

di Susanna Bordoni

La Respirazione e il Prana

Con il termine Pranavidya si intende l’osservazione e la manipolazione cosciente del Prana. Il respiro è considerato un veicolo, e la mente il motore essenziale per trasportare e far agire il Prana.

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I tre modelli di comprensione della realtà

di Dania Bicchierai

La realtà “in tre”

Secondo lo schema proposto da Virginia Satir, successivamente ripreso anche dalla PNL, esistono tre modi principali di percepire la realtà.

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