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Obiettivi e buoni propositi

Feb 18, 2023 | Articoli Insegnanti

(di Francesca Bonsignori)

Nel cammino verso un obiettivo si possono infatti presentare difficoltà e ostacoli di varia natura. Alcuni sono oggettivi mentre altri dovuti a fattori esterni, che non dipendono dal soggetto; altri, più insidiosi, prodotti dalla psiche, in particolare dalla componente emotiva (prāna), ancor più difficile da controllare. 

A questo punto entra in gioco l’intensità della determinazione di quanto l’obiettivo è stato posto come centrale e del saper gestire la nostra psiche, un aspetto centrale in tutte le forme di yoga.

L’importanza degli obiettivi

La scelta degli obiettivi rappresenta un elemento fondamentale per una buona qualità della vita poiché influisce quotidianamente sul nostro stato mentale, sull’umore e la vitalità oltreché sulla salute. 

Innanzitutto è bene avere degli obiettivi, perché maggiore è l’entusiasmo che ci spinge verso la loro realizzazione più elevata risulta l’attivazione vitale e psichica che coinvolge tutto il nostro essere il quale in assenza di obiettivi va a deprimersi. 

Il fenomeno depressivo risulta purtroppo evidente anche per le persone più giovani ed è correlato a uno squilibrio del sano svolgimento degli obiettivi quotidiani acuitosi durante il periodo pandemico. 

Ma l’obiettivo non è importante solo dal punto di vista psicologico, dal momento che coinvolge pienamente anche il piano fisiologico. 

Tutti noi siamo progettati per svegliarci la mattina e iniziare a muoverci, ad assumere atteggiamenti e gesti, a pensare a qualcosa da realizzare e ciò vale anche per attività semplici. In assenza di un qualcosa verso cui muoverci vivremmo per la gran parte del tempo in condizioni di inerzia e sedentarietà. 

In questo processo tutto l’organismo resta coinvolto e tanto più sono orientato e coinvolto nell’obiettivo più intenso è questo meccanismo virtuoso: soltanto in questo modo il sistema metabolico si può esprimere al meglio. 

Pertanto, prima ancora di entrare nello specifico della loro bontà, evviva gli obiettivi che attivano entusiasmo, giovinezza, espressione vitale. 

La qualità dell’obiettivo 

Dopo questa premessa, è utile pensare che l’obiettivo debba essere ben definito in ogni suo aspetto, compreso quello temporale; un buon obiettivo che si realizzi attraverso una serie di buoni propositi. 

È dunque opportuno domandarsi cosa si intenda per buon obiettivo in rapporto alla persona. La prima analisi andrà infatti costruita sulla specifica costituzione caratteriale e la qualità fisica e psichica oltreché l’età ed il vissuto; è importante comprendere tali fattori come unici e diversi per ciascuno. In più, la persona si trova a vivere un determinato contesto ambientale, sociale e familiare. La bontà dell’obiettivo deve tener conto della reale condizione della persona, onde evitare sogni irrealizzabili o percorsi di eccessiva salita. 

Su questo punto ci viene incontro l’antica scienza dell’Ayurveda, la quale sottolinea come la salute sia connessa alla realizzazione della propria natura e considera buono ogni obiettivo che rispetti questo elemento fondamentale. Tutto quanto concerne regole sociali, etiche e morali segue questo fondamento; seppur con qualche “correzione di tiro” opportuna alla società, il punto di partenza è individuale. 

L’adeguatezza dell’obiettivo 

Se l’obiettivo deve essere adeguato non può prescindere da un buon tempismo. 

La definizione di un obiettivo è svolta prima di metterlo a fuoco nel mirino e dedicarvi tutte le nostre attenzioni e forze. È noto quanto sia penalizzante fallire un obiettivo a cui si è dedicato tempo, forze, risorse, aspettative. 

Quest’ultime, le aspettative, sono un freno verso l’obiettivo. Esse salgono in intensità tanto più l’obiettivo non è corretto mentre si abbassano tanto più l’obiettivo è alla nostra portata. 

L’aspettativa è infatti un desiderio che rende i propositi poco concreti e sottrae forze alla parte operativa; essa distoglie l’attenzione della mente dall’operato e la conseguenza è la perdita della propria sana capacità di agire con vitalità. 

Il desiderio è tipico dell’età adulta e ci fa perdere la spontaneità che hanno i bambini. Questi ultimi quando si dedicano ad un’attività coinvolgono tutto il loro essere, con l’attenzione indirizzata solo quello a cui si dedicano nel preciso momento e hanno tutto il tempo a disposizione: in altre parole non hanno aspettative. 

La passione che mettiamo in quello che facciamo è la nostra alleata. L’atteggiamento ottimale è mettere passione senza apporvi desiderio. 

Lo yoga e i nostri obiettivi 

La chiarezza nel definire i nostri obiettivi, le strategie di realizzazione, i propositi adeguati sono elementi che evidentemente diventano centrali per uno yogin. 

Conquistare lo yoga vuol dire proprio diventare consapevoli della nostra mente; liberare essa da tutto quanto le impedisce di analizzare con chiarezza le situazioni significa attuare le scelte migliori al momento presente, ottenendo la costanza nel perseguimento degli obiettivi. 

Nel cammino verso un obiettivo si possono infatti presentare difficoltà e ostacoli di varia natura. Alcuni sono oggettivi mentre altri dovuti a fattori esterni, che non dipendono dal soggetto; altri, più insidiosi, prodotti dalla psiche, in particolare dalla componente emotiva (prāna), ancor più difficile da controllare. 

A questo punto entra in gioco l’intensità della determinazione di quanto l’obiettivo è stato posto come centrale e del saper gestire la nostra psiche, un aspetto centrale in tutte le forme di yoga. 

Yoga è interpretabile anche come realizzazione di un obiettivo, non potendo definire yoga una serie di esercizi fini a sé stessi e soltanto ordinariamente salutari. 

Tenere conto che per la legge delle probabilità una pratica yoga abbia degli effetti non assicura che tali effetti sono buoni per il soggetto, semplicemente in quanto non si tratta di attività sterili e determinate a priori. L’esercizio si rivela pratica di yoga quando è messo in relazione con il soggetto e mai quando rimane un’imitazione di quanto appreso da altri per imitazione esteriore. 

La costanza 

Un altro elemento legato all’obiettivo è la costanza e il buon proposito ne è dotato. Perseverare è la condizione essenziale per avere successo in tutto ciò che si fa, in qualunque campo e contesto che sia esso lavorativo, creativo, artistico, sportivo; 

le persone che hanno raggiunto traguardi importanti hanno perseguito con costanza indefessa l’obiettivo, orientando ogni particolare della quotidianità verso di esso. 

L’obiettivo prefissato è buono quando abbiamo la sicurezza di potervi dedicare una parte significativa della nostra vita. 

Dunque gli obiettivi da noi scelti sono buoni quando diventano fecondi ad ulteriori nuovi obiettivi che evolvono la nostra vita con ricchezza di passioni. Al contrario l’obiettivo sbagliato porta a sconfitte che bloccano tale slancio verso l’altro. 

Da tutto ciò appare evidente quanto sia importante la dedizione nel definire gli obiettivi giusti accompagnati da buoni propositi e riuscire a vivere con pienezza e soddisfazione la vita.

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