TUTTO E’ IN TORSIONE NELL’UNIVERSO

di Paola Cosolo Marangon

Se ci si muove stimolati dalle cose esterne, questo è l’istinto dell’essere. Quando ci si muove senza venire stimolati dalle cose esterne, questo è il movimento del cielo.

Il segreto del fiore d’oro – Bollati Boringhieri, Milano, 2016 (prima ed. It.1981) pag.126

La riflessione per la settima lezione di Asana parte da una frase di Françoise: “se pensate all’universo, tutto si muove in torsione”.

Abbiamo praticato alcuni asana considerando la torsione quale elemento fondamentale del lavoro interiore. Abbiamo lavorato su noi stessi e sulla percezione dell’IO, partendo dalla respirazione toracica: non solo il costato anteriore, ma soprattutto quello posteriore. La lezione pratica è andata via via a concentrarsi sul corpo, sul lavoro dei muscoli, sulle attivazioni delle catene posturali.

Al rientro a casa, si ripete la lezione mettendosi sul tappetino e tentando di comprendere anche senza la presenza del maestro. E’ questa attivazione che favorisce il lavoro che deve essere portato fuori dallo spazio sacro del tappetino, per diventare vita.

La mia attitudine allo Yoga non si basa solo sulla sperimentazione con il corpo, non mi basta vivere mettendo in pratica, ho bisogno di capire e di approfondire, ho bisogno di studiare e di cercare sempre nuovi stimoli per far diventare quella pratica sul tappetino Vita e significato significante per il mio quotidiano.

La mia curiosità

La frase di Françoise sulla torsione ha continuato a balenare in testa: ho iniziato a verificare che, in effetti, il lavoro in torsione accompagna tutta la nostra giornata, i nostri movimenti, le azioni da quelle banali a quelle più complesse. Poi, mi sono detta, anche i nostri pensieri lavorano in torsione, si avviluppano senza necessariamente diventare “vritti”, si concatenano e danno forma a ulteriori ragionamenti.

E, inseguendo questi pensieri, mi è balzato alla mente un testo molto caro, “Il segreto del fiore d’oro”, con commento di C.G.Jung.

L’ho letto più volte e mano a mano che procedeva il corso di approfondimento con gli insegnanti i yoga ho visto i limiti dei commenti di Jung, ma ho colto anche tante piccole assonanze che forse nemmeno lui sapeva di aver colto.

Il mandala

Una di queste ha a che fare con la torsione. Uno dei mandala che sono contenuti nel libro (tavola 8) parte da un neonato inserito nella sfera di luce e attorniato da un vortice di colori in torsione. Jung lo ha interpretato come “il bambino nella vescica germinale con i quattro colori fondamentali durante il suo moto rotatorio”.

Mi soddisfa anche questa definizione, ma ancor più vi ho trovato l’origine stessa del creato, del mondo che dir si voglia. Quel germe che, mitologicamente parlando, ha fatto scaturire quell’inizio da cui poi è derivato il mondo intero.

Perchè ho voluto fare questa sottolineatura?

Per me è semplice: non ha alcun significato mettersi sul tappetino a costruire forme, se non ci si sente parte di un unico grande moto che interessa tutti gli esseri viventi.

Yoga per me è appartenere a questo universo; nella mia forma umana, trovo consapevolezza maggiore quando, attraverso il respiro, l’attivazione del prana, la volontà, individuo la coscienza come un piccolo aspetto del Tutto. Molecole, non cerco altro, ma le stesse molecole dell’Universo.

Forme di respiro e Pranayama

di Laura Sacchi

Respiro e Prana

Il respiro è veicolo di prana ma non è necessariamente prana.

Non basta portare l’attenzione al respiro e cambiargli i ritmi con degli esercizi per poter dire di aver fatto pranayama.

Per poter dire di essersi anche solo avvicinati al eseguire questa pratica occorre compiere un lavoro più raffinato ed occorre che, sia il respiro che la mente, abbiano determinate qualità.

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Comprendere Prana

di Marzio Cortellazzi

Prana, la sua comprensione

L’esercizio o la sequenza è finalizzato alla comprensione di prana che si trova nel cuore della pratica dello Hatha Yoga, ma che allo stesso tempo è sfuggente proprio perché Prana è un “milione di elementi”: en-ergon (energia), una forza interiore che si manifesta negli esseri viventi; in India detti prani, cioè pieni di vita, coloro che anzitutto respirano.

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Potenza e Intelligenza in un eterno scontro

di Costantini Silvia

L’Eterno scontro tra Intelligenza e Potenza

Da dove si genera la Mente?

La Mente o Intelligenza è un insieme di conoscenze che abbiamo accumulato durante la nostra vita, attraverso i nostri sensi. La Mente è la nostra valigia, il nostro bagaglio di conoscenze che è vivo in noi attraverso la nostra memoria. Gli esseri umani pensano in continuazione, perchè sono continuamente stimolati da tutto ciò che proviene dal mondo esterno e da quello che percepiscono nel loro mondo interno.

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La Mente nel suo Universo

di Marzio Cortellazzi

La MENTE e il PENSIERO

Dobbiamo andare a PERCEPIRE il CORPO perché la mente è troppo distratta dal mondo al di fuori costituito non solo da stimoli sensoriali, ma anche emotivi.

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La Percezione dei Chakra in Karana Kriya: dalla dualità all’unità

di Maria Gabaldo

Alla ricerca della consapevolezza con il Kriya Yoga

Dalla dualità del respiro al pensiero unitario superiore, fino a Tarka, la consapevolezza. La percezione dei chakra in Karana Kriya.

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