di Donatella Zenoni
Kriya Yoga: tranquillizzare la mente
Come interrompere il flusso di pensieri disturbanti con il Kriya Yoga.
Kriya Yoga = dal sanscrito: kriya, “azione” e yoga, “unione”.
La Mente e la meditazione del Kriya Yoga
Kriya è movimento mentale dentro il corpo; esso è la parte yogica più utile per interrompere il flusso di pensieri disturbanti.
Il Kriya yoga è consigliato soprattutto quando siamo turbati o destabilizzati da avvenimenti che sconvolgono (morte, separazioni)
I percorsi e le sensazioni che andiamo a creare con la mente sono da stimolo ad essa, che abitualmente viene poco usata ed è facile al rallentamento e alla creazione di paranoie.
L’obiettivo è di tranquillizzare la mente attraverso una meditazione in cui l’attenzione sia fissa su un oggetto, un mantra o un circuito.
In caso di ossessioni è più terapeutico fare Meditazioni Kriya, piuttosto che Posizioni Yoga.
Il pensiero viene pervaso da percorsi Kriya (ove scorre Prana) azionati dalla mente per sospendere i pensieri tossici.
Dobbiamo imparare a padroneggiare l’aspetto passionale.
La Mente crea le Nadi nel Corpo
Il nostro corpo è pervaso da NADI (canali, ruscelli che trasportano Prana e arrivano ai confini dell’Aura).
Con la mente possiamo creare tutti i circuiti che vogliamo.
I percorsi mentali da noi creati e convogliati verso i diversi organi che vogliamo trattare, ci aiutano a mantenere la consapevolezza del nostro schema corporeo.
Con una comoda posizione ASANA, prepariamo il corpo alla Meditazione.
Bisogna ricercare la qualità del movimento – anche un automatismo può essere perfezionato con respirazione e consapevolezza.
Yoga è consapevolezza, non abitudine.
La forza del respiro dirige il movimento al suo lento ritmo, nella realizzazione di ciò che voglio.
Perfino il dolore può venire attenuato o espulso dal corpo.
Attraverso una respirazione consapevole, inviamo mentalmente il flusso del respiro, magari con una luce, verso la parte dolorante.
Attraverso un percorso ideato e percepito con la forza del pensiero, tratteniamo a pieno per qualche istante, per dare più potenza ed espirando immaginare di espellere il dolore o qualsiasi negatività.
La Mente, il Prana e il Respiro
Il RESPIRO è un elemento essenziale da imparare, curare e seguire: deve essere lento, calmo e ritmico, sempre col naso e a bocca chiusa.
Inspirando spingiamo il Diaframma in basso, massaggiando i muscoli e gli organi addominali.
Espirando il Diaframma si solleva e massaggia il cuore.
In tutto ciò che facciamo, siamo proiettati all’esterno di noi.
Con le pratiche yoga portiamo la mente dentro di noi, diventiamo consapevoli, interiorizziamo.
Ogni posizione va vissuta da dentro.
La mente che va in una parte del corpo, porta vitalità.
Quando, espandendo la coscienza di me, riesco a mantenerne la percezione, sto facendo yoga.
Eseguendo Kriya Yoga si dirige mentalmente la propria forza vitale (Prana), nelle nadi della colonna (Ida e Pingala).
Anche solo mezzo minuto di tale attivazione attorno alla spina dorsale, determina sottili progressi nell’evoluzione della persona.
Applicando tecniche Kriya più avanzate si possono sciogliere quei blocchi che impediscono al Prana di raggiungere pienamente i centri spinali nervosi, oltre a nodi di dolore fisico e mentale che opprimono l’essere umano.
Un senso di pace ritemprante
La pratica del Kriya dona un senso di pace ritemprante e dà sensazione calmante nella spina dorsale, producendo un effetto rigenerante, purificando e riequilibrando il sistema nervoso.
Con questa antica tecnica yogica, la mente trasforma il respiro in sostanza pranica.
Lo yoga è stato anche definito come saggezza, armonia e moderazione nel lavorare, nel modo di vivere.
Regolando le attività ed armonizzando il dormire e il vegliare, l’essere umano ritrova la sua naturale serenità.