di Barbara Bellini
Ahoran Awarohan
Uno dei percorsi classici del Kryia Yoga.
Arohan (“che sale”) parte dalla base del perineo e percorrendo la parte anteriore e posteriore del corpo tocca i vari kshetram. In Awarohan (“che scende”) percorriamo invece la parte posteriore ed esteriore del corpo.
I Kshetram
Parliamo di kshetram e non di chakra.
- I chakra sono per definizione degli stati di coscienza della mente, mentre in questo percorso di Kryia yoga andiamo a cercare di percepire la parte fisica e pranica esterna del corpo sia in salita che in discesa .
- Lo kshetram ha una natura duale , come lo sono praticamente tutte le nostre manifestazioni vitali, cioè di prana (es, maschile/femminile, sinistro/destro, inspiro/espiro…)
- I chakra hanno manifestazione unitaria, nei chakra non esiste più la dualità perché appartenente alla mente; per questo quando parliamo dei chakra della testa essendo il luogo dove si produce coscienza, spirito che sono unitari, parliamo dei chakra di Ajna o di Bindu come chakra e non come kshetram.
Il percorso di Arohan-Awarohan
Quindi tornando al nostro percorso Arohan, si parte da
Muladhara kshetram situato nel perineo , segue poi Svadhishthana Kshetram situato due dita sotto l’ombelico nella zona pubica.
Procedendo nella parte anteriore dell’addome, si prosegue con Manipura kshetram situato due dita sopra l’ombelico, quindi Anahata kshetram situato nella zona del petto a livello del cuore.
Ultimo punto del corpo Vishuddhi kshetram situato nella gola.
Arrivato a Vishuddhi , il percorso attraversa la gola e passa nella parte posteriore del corpo per continuare a salire nella parte posteriore del cranio ed arrivare quindi al Bindu parte centrale alta della testa posizionata circa dove abbiamo il giro dei capelli .
Awarohan
Inizia quindi il percorso discendente di Awarohan:
- dal Bindu scende nella parte anteriore del cranio per arrivare ad Ajna Chakra, posizione del terzo occhio situato al centro tra le sopracciglia;
- da Ajna passa a Vishuddhi
- e qui passa dalla parte anteriore alla parte posteriore del corpo per scendere quindi nel dorso e arrivare in succesione ad Anahata , Manipura, Svadhishthana,ed infine al perineo: Muladhara.
Iniziamo la pratica
Per memorizzare meglio il percorso, farlo nostro e sentirlo effettivamente nel corpo, si può cominciare il percorso abbinandolo alla respirazione e facendo un “pezzo” alla volta :
- Inspirando il percorso sale e da Muladhara con un inspiro arriva a Svadhishsthana dove si ferma per la espirazione,
- successiva inspirazione il percorso prosegue la risalita per arrivare a Manipura dove si ferma per l’espirazione e così via fino ad Ajna.
Il percorso in discesa funziona in modo inverso cioè espirando si scende nel percorso, nell’ispirazione ci si ferma nel chakra o kshetram .
Se dovesse essere difficile sentire il percorso le prime volte, si può premere con le dita nel punto del chakra o kshetram, finché, senza più usare la pressione delle mani , si “sente” mentalmente il punto del percorso .
Si fa questo percorso finché non siamo abbastanza padroni del circuito e delle varie posizioni degli kshetram nonché dei nomi; se non li conosciamo a sufficienza, anche se quest’ultimo è irrilevante, basta sentire i punti.
In un secondo momento ad ogni inspiro possiamo arrivare a due o tre kshetram, per esempio
- partendo da Muladhara inspiro,
- sento il percorso di risalita ed arrivo a Manipura oppure Anahata (a seconda della mia velocità per sentire il percorso e della capacità respiratoria) qui mi fermo ed espiro e così via.
La mente diventa veloce
Una volta padroneggiato anche questa tappa si dovrebbe arrivare a fare tutto il percorso di risalita con un inspiro ed il percorso di discesa con un espiro, finché la mente diventa velocissima.
A quel punto ci si può sganciare dalla respirazione ed il percorso diventa fulmineo, velocissimo. La mente sente il percorso in una frazione di secondo, istantaneamente com’è la sua natura.
Il fare, provare e riprovare darà la capacità alla mente di essere lucida e la tranquillizzerà, ma non solo, anche il fisico troverà giovamento in quanto i punti kshetram o chakra che il percorso va a toccare, saranno rivitalizzati perché dove la mente va, conduce prana nel corpo, quel punto guarisce e viene rivitalizzato.