Categorie articoli:

Il Kriya Yoga per la consapevolezza ed il benessere dell’individuo

Gen 6, 2016 | Kriya

di Eva Nuti

Kriya Yoga= benessere

Il Kriya Yoga può aiutarci nella vita quotidiana ad essere più consapevoli di noi stessi nel mondo in cui viviamo. A stare bene, o comunque, meglio.

Non c’è Yoga senza la Mente

Lo Yoga è essenzialmente un’attività mentale.

Possiamo fare Yoga in qualsiasi posizione, ma non sarà mai Yoga se dentro quella posizione non facciamo accadere qualcosa di incredibilmente potente, senza un opportuno lavoro mentale e un’intenzione precisa.

Non importa quanto bella, proporzionata, equilibrata e difficile possa apparire ai nostri occhi la “forma” assunta dal corpo.

Non sarà mai âsana senza pranayama e senza dharana, senza il controllo del prâna e la concentrazione, la focalizzazione.

“Manas shaktimat Prâna”, la mente, l’elemento razionale, governa e conduce il prâna, l’elemento vitale.

Kriya, Mente e Prâna

Il Kriya Yoga è un’azione (la radice kr- del sanscrito corrisponde alla radice fac- del latino, da cui faccio).

L’azione di condurre il prâna attraverso i circuiti nelle nadî, che sono in numero infinito (10mila volte 72mila) e si trovano sul Doppio (corpo pranico appartenente al corpo fisico) e sull’Aura (l’insieme del corpo pratico).

La mente li va a creare a suo piacimento, poiché la mente è in grado di ideare infiniti percorsi.

Il che equivale a dire che “il prâna va, dove va la mente”.

Manas e la velocità

O meglio ancora, che il prâna segue la mente, e questo è possibile anche grazie ad una caratteristica fondamentale che differenzia il movimento vitale dall’elemento razionale, prâna da manas, e cioè la velocità.

Infatti qualità di manas è la velocità folgorante, immensamente più veloce del prâna.

Tanto che, se inizialmente manas necessita e si serve del respiro come veicolo fisico per condurre il prâna (e nei kriya cosiddetti fisici ritroviamo come caratteristica fondamentale la sincronicità del movimento con il respiro), successivamente il respiro diventa un ostacolo.

La mente ha la capacità dunque di governare il prâna e, attraverso questo, trasformare il corpo.

“Prâna shaktimat Antarbalâ” e cioè prâna guida e conduce i processi psichici-vegetativi e funzionali.

I processi psichici-vegetativi e funzionali

Questi ultimi sono quei processi che rispondono all’esigenza di automatismo.

I processi ripetitivi esclusi dall’attenzione, che costano poco sforzo e poco consumo di energia all’organismo.

Consentirebbero all’organismo di mantenersi sempre uguale, ipoteticamente per sempre, in uno stato di omeostasi “Tamas”, uno stato di immobilitá che tanto parrebbe l’immobilità degli Âsana.

Il condizionale è d’obbligo, perché come abbiamo detto all’inizio, un âsana non è certo solamente una forma immobile, ma è quanto di più vitale ci possa essere, grazie al lavoro della mente.

E sta proprio a manas conciliare le due nature ed esigenze dell’essere umano, quella vegetativa, immobile statica, tesa alla conservazione e quella animalesca, l’istinto irrefrenabile delle emozioni che, se non governate, finiscono per consumare prâna.

La natura della mente è quella di essere sattvica, pura, bianca e non tinta dal rosso delle emozioni.

Il Kriya Yoga serve anche a riportare la mente allo stato sattvico.

Kriya Fisici e Kriya Mentali

Il Kriya cosiddetto fisico (ma pur sempre mentale!)

Attraverso un insieme di diversi movimenti eseguiti contemporaneamente a diverse velocità, ma in accordo con il respiro, costringe la mente ad un’enorme concentrazione.

Ha come conseguenza principale una grande attenzione nella presa dell’asana, in un processo liberato dagli automatismi del movimento e da vecchi schemi corporei sbagliati ormai acquisiti, che certo non si correggono aggiustando a posteriori la posizione.

il Kriya mentale (ma pur sempre effettuato nel corpo, che è il luogo della mente!)

Renderà la mente stessa veloce, più veloce del respiro.

Il respiro apparirà alla fine un freno.

La mente sarà ancora più veloce, velocissima, fino ad arrivare a quello stato in cui partenza e arrivo coincidono, in cui non appare più il movimento, ma l’immobilità, in uno stato di cinesi totale o Sattvico, di incontaminata purezza in cui si realizza la meditazione.

Kriya per la purezza della Mente e il Calore Vitale del Corpo

Che il Kriya mentale venga effettuato nel corpo è condizione imprescindibile per non essere preda di Bhûta-Gana, le fantasie, (gli elementali della tradizione indiana).

Mentale, infatti, non significa astratto, irreale, illusorio.

Queste, casomai, sono le caratteristiche delle fantasie (o le paranoie) prodotte da una mente addormentata, inerte, tamasica, che è il contrario di sattvico, di come cioè la mente dovrebbe essere secondo la sua natura.

Calore, piacere, vitalità

Il calore sviluppato nella parte in cui si è fatto il circuito del Kriya Yoga, e quando, ad esempio andremo a creare un centro di accumulo pranico nell’addome (il kanda principale che poi sposteremo dove ne sentiamo la necessità), il piacere che si prova nel mantenere a lungo un âsana e la vitalità che si percepisce sono il prodotto dell’azione yogica.

Il prodotto di quella attenzione volutamente e intenzionalmente diretta che, tra l’altro, viene misurata con tecniche di neuroimaging cerebrale e esperimenti di bio-feedback che dimostrano una grande vitalità nelle parti cui la mente rivolge la propria attenzione, seppur in uno stato di immobilità.

Una speciale immobilità

Lo yoga ci consente di raggiungere intenzionalmente questo tipo speciale di immobilità, di dinamismo estremo, di istantaneità, di “stato mentale attivo in un ambiente privo di cambiamenti” che anziché consumare prâna, lo conserva e anzi lo conduce dove più serve, a rivitalizzare quelle parti tamasiche che più hanno bisogno.

Senza questo apporto della mente, l’essere umano funziona sottodimensionato e non al massimo delle proprie possibilità, relegato ad uno stato vegetativo oppure preda delle emozioni.

Questo stato così poco nobile è purtroppo la norma.

Le nostre azioni non sono mai tali, ma sono perlopiù reazioni a stimoli esterni o interni a noi, il che significa che raramente compiamo delle Scelte.

Il Kriya Yoga può aiutarci nella vita quotidiana ad essere più consapevoli di noi stessi nel mondo in cui viviamo.

A stare bene, o comunque, meglio.

 

Ti potrebbe interessare:

Un Kriya pranico in Parvatasana

Un Kriya pranico in Parvatasana

di Eva Nuti Radicare le nostre Fondamenta… L'obiettivo di questo esercizio è quello di lavorare sul senso di solidità e di forza, contribuire ad...

Alla scoperta dello Yoga

Alla scoperta dello Yoga

di Nunzia Masiello Lo Hatha Yoga non è toccarsi la punta dei piedi Ho trovato l’ispirazione per scrivere queste brevi riflessioni dopo aver letto...

Manas shaktimat prana

Manas shaktimat prana

di Nadia Pellegrini L'anno di Kriya Yoga A livello personale, il Kriya yoga ha portato la mia conoscenza della natura umana, basata fino ad oggi su...