di Cristiano Zanus Fortes
Cos’è la realtà?
Siamo veramente sicuri di vivere quella che consideriamo realtà?
Oppure quello che stiamo vivendo è un sogno?
La consapevolezza del “qui e ora”
Proviamo a riflettere semplicemente su quanto tempo, in una sola giornata, passiamo essendo pienamente consci dell’istante che stiamo vivendo!
Pensandoci bene il più delle volte siamo preda delle astrazioni che la nostra mente crea.
Proiettati in ricordi che vengono dal passato, oppure progettando o semplicemente preoccupandoci di cose che dovranno accadere in futuro, non viviamo, la maggior parte delle volte il momento presente, il “qui ed ora”.
La cosa peggiore è che spesso questo sogno (ne ha tutte le caratteristiche) in cui viviamo influisce in maniera importante sul procedere della nostra vita ed è alla base di molte di quelle cose che ci accadono e che consideriamo incidenti.
Persi nei nostri film ad occhi aperti perdiamo spesso il contatto con il momento presente riuscendo a fare cose davvero pericolose come lasciare nostro figlio in macchina con quaranta gradi o passare con il semaforo rosso.
Il corpo
Siamo veramente consapevoli del nostro corpo?
Questo strumento che noi usiamo quotidianamente per interagire con il mondo che ci circonda, il più delle volte, viene sfruttato come una macchina di cui non conosciamo le potenzialità se non in piccola parte.
La pratica dello yoga ci conduce alla scoperta di queste potenzialità.
In connessione col corpo
Facendo prendere al nostro corpo delle posizioni che vengono denominate “asana”, mettiamo nelle condizioni la nostra mente, “manas”, di entrare in connessione profonda con questo strumento che solitamente usa in maniera tutt’altro che efficiente.
Un testo fondamentale della tradizione yogica, lo Hatha-Yoga-Pradipika, afferma che non c’è âsana senza prânâyâma e dhâranâ, dove per prânâyâma si intende la capacità della mente di convogliare il prânâ,(letteralmente “vita”), attraverso il corpo e per dhâranâ, il controllo della mente.
Attraverso la pratica dunque, riusciremo a prendere prima consapevolezza di parti del corpo di cui ignoravamo l’esistenza per poi arrivare ad una presa di coscienza globale che ci porterà in maniera sempre più raffinata ad interagire con il mondo che ci circonda.
Questo comporterà una preservazione di “Ojas”, la nostra essenza vitale, di cui nella tradizione abbiamo solo una determinata quantità, facendo si che lo yoga diventi una pratica di lunga vita!!
Mi è piaciuto moltissimo il tuo articolo. L ‘esempio del figlio lasciato chiuso in macchina con 40 gradi rappresenta proprio la drammatica realtà dell’uomo di oggi con la mente sempre altrove e a farsi i film.
Grazie!
Il tentativo è quello di comunicare che lo yoga, se praticato correttamente, porta cambiamenti significativi nella vita di tutti i giorni.
Non è semplicemente un modo per “rilassarsi” come si sente in giro, ma un modo per entrare in connessione profonda con la nostra persona, fatta di corpo, mente e sopratutto della relazione che intercorre tra queste due cose.
Non è sedersi ed aspettare ma prendere in mano le redini della nostra vita ed agire.
Bellissimo!! Grazie per aver condiviso la tua riflessione in modo semplice e chiaro !!!
E’ una bella sintesi dell’ importanza dello yoga nel nostro quotidiano e di come ci puo’ aiutare a viverlo con la presenza mentale, assaporando ogni momento, grazie!