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Prime riflessioni

Lug 12, 2016 | Hatha Vidya

di Eva

Un nuovo percorso

Proverò a riassumere in poche righe ciò che penso di questo percorso che ho appena cominciato, di questa nuova esperienza che sto affrontando con un po’ di timore ma tanto entusiasmo.

Riflessioni

Devo inviare una tesina, ma penso che una “tesina” si possa fare dopo aver “studiato”, sperimentato, compreso.

Io temo di essere ancora impreparata per potermi permettere la presunzione di inviare una “tesina”…

Mi sono iscritta a questo corso per “insegnanti di Yoga”, anche se penso che prima di poter essere “insegnanti” bisogna “essere”.

Ecco, …. “essere” (non basta “sapere”).
Io, dopo due settimane e una sola lezione, non sono nemmeno al primo passo di un lungo cammino; penso di essere …… solo alla porta d’entrata.

Mi sono solo “affacciata” e ho guardato semplicemente cosa c’è dentro, provando anche un po’ un senso di inadeguatezza… ma no dai, forse solo semplicemente ignoranza.

Ho “sentito” molte cose che mi hanno un po’ “spiazzata”, perché come giustamente e in modo semplice dice la dispensa.

“Ognuno di noi possiede già dentro di sé un’insieme di idee, seppur nebulose e poco consce”.

E’ da questo nugolo di idee preesistenti che se ne accettano alcune e se ne scartano altre, accomodandole tutte secondo il “filo ideale” che intimamente si è formato.

Lo Yoga è Potenza, Forza…

Ho sentito parlare per la prima volta in vita mia di … “trascendere la natura”.

Mi piace questa affermazione perché mi dà una sensazione di “potenza, di forza”… o forse meglio di “consapevolezza e conoscenza di sé stessi”.

Certo prima di questo deve esserci una “conoscenza di se stessi e della natura”.

Il motivo per cui vorrei, un giorno, potermi definire una “Yogini” è che penso che conoscendo me stessa, il mio ruolo nel mondo e nella natura, potrò sentirmi davvero “libera” (e potente, dove per “Potenza” intendo non farmi condizionare da eventi esterni, ma essere padrona della mia mente, oltre che del mio corpo).

… Ma senza Sforzare

Una cosa che ho “compreso” … teoricamente, ma di cui non mi sento ancora “pronta”, è …… “il non giudizio”.

Mi rendo conto che ogni posizione che vado a fare, mi controllo, mi osservo, mi giudico, mi critico, forzo … e poi mi deprimo.

“Mi sento una vecchia, mi sento ingommata, mi sento incapace, mi confronto con gli altri” … ed una frase che vorrei “fare mia” è proprio la seguente (che più volte Chiara ha ribadito).

“Non sono io a disposizione della posizione, ma è la posizione che si deve adattare a me”.
Trovo che sia bellissimo perché va al di là della logica che ho sempre pensato (come i comuni mortali penso)… che bisogna forzare.

Invece penso che lo yoga mi insegnerà ad accettare…..

Accettare e rispettare quello che sono e quello che faccio, sempre comunque nell’intento di migliorare, ma senza giudizio, senza “ansia di prestazione” .

Alla fine non è importante come il corpo esegue la posizione in maniera atletica, ma è importante come “ci si sente dentro la posizione”, soprattutto con il sostegno della respirazione (altra cosa che so di dover comprendere piano piano e soprattutto sperimentare).

Il Potere della Mente e la Potenza di Prana

“Stare seduti” (come il re), “trascendere la natura”, distaccarsi dal mondo e dalle cose materiali, questo mi pare l’obiettivo.

In questo paio di settimane, sia a lezione, sia nei video, ho sentito molto parlare di “Prana”, ho sentito dire che è “tutto ciò che non è misurabile”, è “il soffio vitale”….

Penso di aver ancora bisogno di spiegazioni o di esperienze, per comprendere bene cosa si intende con questo termine, che penso sia un termine “determinante” ed essenziale, anzi, vitale per conoscere e praticare lo Yoga.

Mi fa paura invece parlare di “energia”, perché non ho ben capito ..come viene intesa, che ruolo ha … e come interpretarla.

Un’altra cosa essenziale per la vita, in generale, per il benessere mentale diciamo, è il “vivere qui e ora”, frase fatta, sentita dire mille volte, sentita e digerita, ma credo che poche persone siano in grado davvero di viverla, di sperimentarla.

Il corpo e la sua percezione

Percepire il proprio corpo non è semplice.

Non siamo abituati a farlo.

Non ci hanno insegnato a farlo. Come nemmeno indirizzare i nostri pensieri. Corpo e mente…. Anzi, corpo, mente e respiro, tutto insieme.

E penso che anche questo sia un obiettivo dello Yoga.

Quando si entra “nella posizione”, io divento la posizione.

Il mio corpo, la mia mente, il mio respiro, la posizione, diventano un’unica cosa, in maniera fluida, senza sforzo, senza fatica.

Ecco il vero significato del “vivere qui e ora”.

Imparare a vivere “con se stessi”, “per se stessi”, “nel mondo”, ma “fuori dal mondo”.

Mi rendo conto di mettere a nudo tutta la mia ignoranza, ma come ho detto all’inizio, vorrei liberarmi dalla “paura” del giudizio.

Sono qui per imparare e soprattutto per crescere.

Pensavo di “conoscere” alcune cose, magari studiate precedentemente, ma mi rendo conto che …devo svuotare il mio sacco..…. se voglio far entrare altre nozioni.

Soprattutto…… ho capito che dovrò imparare a “rompere gli schemi”.
Schemi che la vita, l’educazione, l’istruzione, il mondo ogni giorno crea e che noi subiamo passivamente.

Dovrò studiare ma soprattutto “fare esperienza” (allenamento).

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