di Annalisa Piccirillo
Hatha Vidya, la Mente Osserva il suo Mondo
Esistono moltissimi tipi di yoga con svariati nomi, poiché il concetto di base si fonda sull’ideologia di ogni singolo individuo, quindi sulla sua opinione di cosa deve significare lo yoga per se, e ciò che egli vuole mettere dentro la sua pratica, affinché possa affermare di fare yoga.
Yoga= unione
Nella maggior parte dei casi Yoga significa Unione, la quale sottintende il riavvicinamento tra mente e corpo tramite Prana.
Innanzitutto dobbiamo riconoscere che tutto parte dalla Mente, che se stesse solo all’interno del proprio mondo avrebbe in se qualcosa di divino.
Possiamo affermare che la Mente per poter esistere e avere un senso deve esercitare dei comandi sul corpo, ed esso non avrebbe vita se non fosse guidato.
Per fare questo una Mente sana utilizza l’attenzione e l’osservazione del Prana, un elemento di interiorità psichica molto ampio ma non quantificabile, che esprime e predispone alla vita di ogni individuo.
La Mente dunque osserva la vita che si crea all’interno del suo mondo e che si traduce e si manifesta concretamente tramite l’attività del corpo nel quotidiano.
Come la Mente si Libera dal Logorio Quotidiano
Al giorno d’oggi, però, soprattutto la mente di noi occidentali, è sempre più preda di condizionamenti sociali ed ambientali, che contribuiscono a creare nel suo intimo per la maggior parte paturnie e schemi negativi che in realtà logorano il suo benessere, facendoci sentire frustrati.
Pratichiamo Yoga proprio per liberarci da questa condizione di disagio e quindi migliorare la nostra vita e sentirci bene nel nostro mondo interiore e nel rapporto col mondo esterno.
Questo lavoro deve essere fatto a partire dal risanare e purificare la Mente, restituendole il ruolo del comando sul Prana e quindi sul corpo.
Il corpo senza Mente né Prana, essendo lasciato a se stesso nella sedentarietà, va in contro alla morte, diventando cadavere.
Così come il Prana, se non viene gestito, è come un fuoco che arde e può fare danni se non viene controllato.
Generalmente accade che, nel bene o nel male, il Prana prevalga su tutto, ma non dobbiamo permetterlo, altrimenti la Mente diventa passiva, si ammala e di conseguenza, non sentendosi libera, non è felice di relazionarsi con il corpo, lasciandolo a se stesso.
I condizionamenti ambientali esterni, precedentemente descritti, che siano positivi o negativi, agiscono da apprendimento per la Mente, la quale li elabora e li assorbe creando degli schemi che successivamente sono somatizzati dal corpo, permettendo a quest’ultimo di agire di conseguenza.
Se la Mente è sana, è anche libera di discernere da quali stimoli farsi condizionare nel migliore dei modi; sarà quindi possibile andare a creare uno schema di apprendimento corretto.
Per ottenere che la Mente si liberi, andremo a potenziare la sua forza di volontà e la sua determinazione attraverso la consapevolezza e la percezione di noi stessi.
Hatha, Mente e Prana
Nello Yoga questo concetto prende il nome di Hatha, dove HA denomina il Sole e THA significa Luna, due luminari, i quali ancora più concretamente si tramutano in Mente, luce fredda della Luna e Prana luce calda del Sole, che in sinergia danno vita e potenza al corpo.
Questo è praticare Hatha Yoga, ovvero andare a ricentrarsi e rimettere le cose al loro posto, riportando la Mente nel suo stato di beatitudine.
Cosa che avviene nello stato di sonno senza sogni, dove la Mente è indisturbata e non ha nulla di cui preoccuparsi tale da potersi purificare, ma dove è assente la nostra consapevolezza a differenza dello Yoga.
Vidya, Consapevolezza dell’Osservazione
Lo strumento che utilizziamo per ricentrarci e riportare l’ordine all’interno di noi è l’osservazione senza pregiudizio, anche detta Vidya.
È mettere l’attenzione e interessarci di qualcosa in maniera consapevole, così che questa migliori e si faccia più bella ai nostri occhi.
Quindi se la Mente fosse attenta al corpo e vi conducesse il Prana in maniera corretta, il corpo somatizzerebbe informazioni e schemi positivi.
Invece succede che la Mente si fa condizionare dall’emotivo, incomincia a farsi dei film che la portano a distrarsi o ad agitarsi a causa del fatto che non riesce a domare il Prana, e la conseguenza è che il corpo è lasciato a se stesso, incominciando ad ammalarsi perché non viene ascoltato e comandato correttamente.
Si crea così un circolo vizioso: la Mente vede il corpo imbruttito e quindi non ha voglia di osservarlo e metterci l’attenzione, viceversa il corpo degenera se non viene considerato.
Nello Hatha Yoga, per far riapprocciare la Mente al corpo, andremo ad utilizzare la percezione interna, ovvero la propriocezione; riattiveremo tutti quei sensi corporei che nell’insieme ci faranno sentire e comprendere le nostre esigenze fisiche e psichiche, rendendoci consapevoli.