di Daniela Mocco
Il potere dello yoga
Lo Yoga è una disciplina che con le sue regole aiuta l’individuo a tornare alla sua vera natura, a non restare in balia di forze esterne, a liberarsi dal sogno.
Lo Spazio del Corpo
Il corpo umano è un contenitore, un tempio, all’interno del quale è custodito quanto abbiamo di più prezioso: il nostro spirito.
Attraverso il nostro corpo che si muove nello spazio, la nostra mente può provare sensazioni che solo attraverso l’olfatto, il tatto, la vista, il gusto e l’udito può percepire, e nello stesso tempo, la psiche influenza il nostro fisico modellandolo nel tempo.
Lo spazio nel quale il corpo si muove, è chiamato chinesiosfera, ed osservando attentamente gli atteggiamenti di una persona se ne possono dedurre il carattere, le paure o le sicurezze che lo portano a muoversi con un atteggiamento inconfondibile.
La struttura fisica si adatta fin dal concepimento all’impronta del nostro temperamento, crescendo però, le influenze esterne come l’educazione della famiglia, la scuola, la società, fanno si che questa cambi.
Si tratterà però di una forzatura che a lungo andare, creerà delle somatizzazioni.
Il Potere dello Yoga
Lo Yoga è una disciplina che con le sue regole aiuta l’individuo a tornare alla sua vera natura, a non restare in balia di forze esterne, a liberarsi dal sogno.
Lo yoga ci aiuta a ritrovare lo scopo principale: quello di essere il catalizzatore tra le forze terrestri e le forze celesti, di far si che si compia l’alchimia tra il macro e il microcosmo.
L’HATHA YOGA (lo Yoga della Forza) permette allo yogi di disciplinare la sua volontà, le emozioni, la mente e il suo corpo, esaltandone la qualità e la potenza.
Tutto ciò a patto di non ridurlo ad un mero esercizio fisico; ma neanche ad una sorta di alienazione mentale dalla realtà.
Quello che fa la differenza è la VIDYA: la consapevolezza che accompagna tutti gli asana che si andranno a fare.
L’osservazione delle sensazioni che il nostro corpo ci trasmetterà ogni volta che il respiro si farà guidare dalla nostra mente, andando a toccare punti a volte dimenticati; in una parola: propriocezione.
A questo punto, con la pratica, gli asana verranno assunti con facilità e procureranno uno stato di profondo benessere, il respiro diverrà fluido ed il prana sarà libero di permeare tutto il nostro essere.
Lo yogi nell’immobilità di un asana dunque, sarà in grado di muovere le forze che riempiono l’universo; raggiungendo stati di coscienza superiore che gli permetteranno di capire la sua vera natura, l’effettivo legame con l’universo.
Come il mozzo di una ruota che restando fermo permette a quest’ultima di girare e creare movimento.
Se ne deduce come in tutto questo, il nostro corpo assuma un’importanza fondamentale. La sua cura dovrà diventare lo scopo primario di chi si avvicina a questa disciplina.
L’obbiettivo da raggiungere non è facile, va cercato e perseguito ogni istante senza mai abbandonare la propriocezione, perché quando una parte del corpo si sente dimenticata, si ammala e si deteriora, così come la mente, se lasciata libera, corre dietro a pensieri inutili e parassiti.
Ogni asana è pensato e applicato per stimolare e rivitalizzare specifiche parti del corpo.
Sarà interessante constatare come alcune risulteranno facili ed altre quasi impossibili da realizzare.
Sarà altrettanto affascinante seguire l’evolversi dei progressi man mano che la nostra mente ed il nostro corpo impareranno ad agire in sintonia con il respiro.