di Lara Usberghi
Gli Schemi corporei e l’automatismo
Noi tutti utilizziamo il nostro corpo in tutte le attività quotidiane, ma sono poche le persone che lo percepiscono in maniera corretta.
L’addestramento
Ognuno di noi, infatti, utilizza il corpo per come è stato addestrato a farlo.
La percezione del corpo avviene attraverso degli schemi che si sono creati nella mente e nella vita ordinaria.
Il corpo si muove attraverso questi schemi che sono stati appresi fin dall’infanzia e che ci condizionano ad utilizzarlo in maniera meccanica.
Lo schema è condizionato dalla razza, ovvero un atteggiamento tipico della cultura di varie zone del mondo.
Ci saranno, quindi, comportamenti della razza africana, dove le persone muovono il corpo in scioltezza accompagnato magari da ritmi di musica e percussioni, mentre troviamo atteggiamenti diversi e quindi anche movimenti del corpo differenti nelle razze asiatiche, europee ed americane.
Gli atteggiamenti corporei, dunque, sono schemi culturali e l’individuo si trova a percepire il corpo sulla base di intuizioni preventive che inibiscono la percezione diretta del proprio corpo.
Per imparare uno schema abbiamo usato molta consapevolezza, e quando è stato acquisito, ci siamo potuti rilassare. Da quel momento lo abbiamo fatto nostro e lo riproponiamo in automatico.
Questo però, ci limita ad una forma, ad un modello prestabilito che ci impedisce la libertà di movimento facendoci attuare solamente determinate posizioni ormai acquisite, senza prendere in considerazione il vastissimo numero di varianti che potrebbero esserci.
Quando la Mente “ammalata” percepisce il Corpo
Possiamo dire quindi, che, per sentire il corpo bisogna comprendere di non percepirlo adeguatamente, mettendo in discussione il nostro modo attuale di percezione e cercando di far saltare gli schemi mentali presenti per andare a crearne nuovi.
Crediamo di percepire il corpo ma, in realtà, ne abbiamo solamente una vaga idea.
Il corpo si muove dunque, attraverso la mente che procede per schemi in tutte le situazioni.
Durante la notte, per esempio, la mente mette uno schema acquisito per stabilizzare il respiro, la temperatura corporea, e per inibire le stimolazioni muscolari in modo da impedire al corpo di muoversi durante i sogni.
In questo modo, la mente può ritirarsi nel suo mondo per rigenerarsi.
La natura del corpo è elastica e forte ma spesso noi non ne siamo consapevoli. La mente deve sapere comandare su di lui.
Tutto ciò che avviene nel corpo dipende dalla mente, anche la struttura posturale deriva dal mondo interiore, infatti, ogni tipo di avvenimento a livello emozionale mi va a modificare l’atteggiamento esterno.
La somatizzazione è un fenomeno per cui un individuo sperimenta un livello variabile di sofferenza psichica attraverso sintomi fisici.
Possiamo dire, quindi, che se la mente è malata, fa degenerare il corpo.
Quando la mente è sana, invece, possiamo fare tutto ciò che vogliamo con il corpo.
Il nostro corpo ha una potenza incredibile che spesso non viene utilizzata perché la mente ha perso la capacità di comandare su di lui e su tutte le sue potenzialità.
La mente vigila il corpo quando questo è in movimento, ma purtroppo, la vita quotidiana ci porta molto spesso ad attività sedentarie e quando il corpo sta fermo, la mente non lo monitorizza perché è piena di pensieri.
Come la Mente percepisce il Corpo nello Yoga
E’ attraverso il movimento, quindi, che la mente riporta la sua attenzione verso il corpo, permettendoci di riattivare la propriocezione che ci riporta a sentirsi e a percepirsi.
Praticare yoga ci aiuta in questo senso perché, ci permette di riappropriarci degli spazi interni. La mente interagisce con il corpo, quindi, attraverso prana, decidendo dove inviarlo.
Prana è una forza potentissima che non possiede intelligenza, ma è animalesca e per questo deve essere guidata dalla mente, dal padrone.
E’ la mente che deve scegliere cosa farle fare e dove indirizzarla.
Possiamo dire che dove va la mente, va anche prana, ma perché questo succeda, ci deve essere un tempo di ascolto durante la pratica, perché è necessario per la percezione del corpo.
Per questo motivo le posizioni devono essere comode in modo che la mente possa rimanere presente e che tutti i muscoli possano lavorare in modo congruo per non sentire la stanchezza.
Hatha Yoga è rendere Regale il Corpo
Dolore, affaticamento e fastidio sono i modi con cui il corpo invia i messaggi alla mente per richiamarla verso di lui, ma al tempo stesso fanno creare schemi sbagliati.
Il dolore, infatti, è un messaggio inviato dalla struttura e, se non viene ascoltato, questa inizia a cedere nella posizione, ma non per normale elasticità, ma per lacerazione dei tessuti.
L’atteggiamento da usare durante la pratica è quello di assumere una postura regale, dove tutto deve essere in equilibrio e armonia.
Ci deve essere equilibrio tra i vari muscoli che ci permettono di stare in quella determinata posizione. Non è importante quanto facciamo nella forma esterna, ma è importante l’ambiente interno, la mente che prende il suo spazio.
Dobbiamo riuscire a rendere armonica la muscolatura e l’interiorità.
Il Corpo Nutrito di Vita rende Felice la Mente
Per fare una buona pratica, bisogna creare schemi corretti e lo facciamo attraverso il piacere del corpo, che spesso è un elemento che viene dimenticato, e si ottiene nutrendolo attraverso l’aria del respiro, il movimento e la luce.
Quando il corpo è ben nutrito, è felice e di conseguenza anche la mente è felice perché il corpo è la sua creatura.
Nutrire il corpo con la vita mi aiuta a curare anche la mente che è malata e lo influenza negativamente.
Quando il corpo è felice e ben nutrito, invece, è ricco di forza e di vita e influenza la mente positivamente.
Il piacere del corpo nutre la vita, mentre la sofferenza la degenera.
Dobbiamo lasciarlo libero di muoversi andando a ripristinare quelle azioni che esso compie in maniera naturale, ma che la nostra cultura ci ha fatto dimenticare.
Attraverso lo stiramento e lo sbadiglio, per esempio, il corpo prova piacere perché si espande e poi si rilascia, ritrovando forza e libertà di movimento e quando il corpo si muove in ogni direzione, la mente diventa anch’essa libera.
Quando iniziamo a praticare yoga abbiamo bisogno di fare asana complicate perché questo ci obbliga a riportare l’attenzione nel corpo.
In un primo livello la mente andrà verso di lui in maniera passiva, senza un vero rapporto con il corpo. Fare posizioni strane ci aiuta a stimolare l’attenzione nella mente.
Più andiamo avanti nella pratica, arriveremo ad un secondo livello dove inizieremo a scegliere cosa andare a creare in un asana e dove inviare prana, fino ad arrivare ad un terzo livello dove decideremo anche che tipo di prana inviare.